ilpicchioparlante

un popolo ignorante è più facile da governare

Pubblica Amministrazione, quanto ci costi?

Più volte diciamo, o sentiamo dire, che uno dei fardelli che impedisce uno sviluppo economico all’Italia è dovuto all‘inefficienza della macchina burocratica, con tutte le sue lungaggini e cavilli che gravano sul bilancio dello Stato. Ma, in sintesi, a quanto ammontano questi costi?Ebbene, in base ad’analisi effettuata dalla Cgia di Mestre, possiamo quantificare quest’inefficienza in almeno 50 miliardi di euro all’anno. Il risultato è frutto di una comparazione tra i livelli di efficienza degli uffici pubblici di diversi stati europei, quali Italia, Spagna, Austria e Germania. In particolare se la pubblica amministrazione fosse efficiente al pari dei colleghi tedeschi, che sono i più virtuosi nel contesto europeo, potremmo avere un risparmio intorno ai 75 miliardi.

Ovviamente i paesi a struttura federale sono più efficienti di un Paese centralista come quello Italiano, in quanto presentano livelli di efficienza migliori con un carico tributario molto inferiore rispetto al nostro, ed anche questa non è una novità visto che più volte si è discusso sulla necessità di uno snellimento delle imposte a carico dei contribuenti. Questa notizia potrebbe essere accolta come un ulteriore stimolo per la Lega verso l’attuazione della riforma in senso federalista, ma in base ad autorevoli proiezioni, viene dimostrato che così come è stato pensato il federalismo fiscale, nel medio periodo porterà ad un inevitabile aumento della pressione fiscale; nel lungo periodo però, i benefici potrebbero vedersi, visto che gli enti locali, avendo più risorse a disposizione dovranno necessariamente diventare più efficienti, razionalizzando al tempo stesso i costi di gestione.

In particolare ciò che grava molto non è il numero dei dipendenti, visto che non sono così poi tanto maggiori(in proporzione) rispetto agli altri paesi, bensì i relativi stipendi, soprattutto di alcuni alti funzionari. La spesa media per il personale e per i servizi del funzionamento dell’attività amministrativa italiana, nel quinquennio 2005/2009, è stata pari a 248 miliardi, ovvero il 16,4 % del Pil. In Spagna, con un valore assoluto pari a 162 mld, si è attestata al 15,9% del Pil, mentre in Austria al 13,8% del Pil con un valore assoluto di 37 mld; in Germania la medesima spesa si è mantenuta all’11,5% del Pil, per un totale di 273 mld.

Nel frattempo attendiamo ancora di vedere i risultati dell’operato del ministro Brunetta, che aveva promesso di ridurre i costi della Pa del 25%, di contrastare i fannulloni e garantire trasparenza e produttività nel settore, anche se il suo unico cruccio sembra solo quello di bloccare nuove assunzioni, senza però attuare una vera razionalizzazione del personale, che eviti di lasciare vuoti burocratici e si concentri maggiormente dove l’attività dello Stato dovrebbe veramente essere d’aiuto alle imprese ed ai lavoratori.

Insomma, l’attività sociale della pubblica amministrazione, che dovrebbe caratterizzarsi per istituire compiti di propulsione economica e benessere sociale alla collettività, sul territorio italiano continua a pesare come un macigno sulle tasche dei contribuenti.

20 luglio 2011 - Posted by | Economia | , , , , , ,

Al momento, non c'è nessun commento.

Lascia un commento