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un popolo ignorante è più facile da governare

Da mangiare? Due musei e venti secoli di storia

Vedendo alcuni frammenti dell’ultima puntata di Servizio Pubblico più, ho assistito con enorme tristezza agli scempi che puntualmente l’Italia perpetra ai danni del proprio patrimonio storico artistico. Enormi siti culturali, con secoli di storia da raccontare, sordi“chiusi al pubblico”. Un patrimonio di inestimabile valore che non riesce a mostrarsi per ciò che è, ma capace solo di lasciarci il retrogusto amaro e nostalgico per le enormi occasioni mancate.

Eppure a livello comunitario, la cultura e le attività ad essa connesse, costituiscono il 3,3% del Pil europeo, e il 3% dell’occupazione. Una fetta tutt’altro da sottovalutare, ma anzi da prendere maggiormente in considerazione specie per un Paese come il nostro che, può vantare un quantitativo di beni culturali invidiabile dal mondo intero, e con delle potenzialità enorme, anche in termini di sviluppo e occupazionali, tutt’oggi inespresse.

Mancanza di capacità, di visione e di diversi finanziamenti spesi in malo modo. Ma anche e soprattutto perchè, concentriamo i nostri sforzi e le nostre risorse verso altre mete, e non consideriamo le sfere attinenti la cultura in maniera prioritaria. I nostri migliori musei soffrono, e non poco, nel confronto con il Moma e l’Eataly di New YorkE tanti altri piccoli monumenti, non vengono neanche presi in considerazione a livello di statistiche e comparazioni.
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8 luglio 2013 - Posted by | Politica | , , , , , , , , ,

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