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un popolo ignorante è più facile da governare

Aspettando l’Agenda Digitale…

Il Governo Monti ha una grande chanches per riprendersi un pò di smalto che sembra aver perso negli ultimi tempi. A breve infatti vedrà la luce il decreto Digitalia, ovvero il piano strategico che permetterà all’Italia di puntare sulle nuove tecnologie e sulla web-economy per creare valore aggiunto: si parla di un impatto nell’ordine di quasi 20 miliardi (dati Politecnico Milano).

Proprio oggi, Martina Pennisi dalle colonne di Wired.it, ci riporta le idee che hanno riscosso i maggiori voti e commenti tra quelle che hanno partecipato all’Ideario. Il settore delle competenze digitali (o alfabetizzazione informatica) unitamente a  quello dell‘eGovernment e dell’Open Data sono stati i più “popolari”, raccogliendo il 60% delle proposte.

Molto richiesti anche l’apertura di punti wi-fi aperti al pubblico, così come la necessità di garantire l’accesso alla banda larga in ogni zona dello stivale ed abbattere così il digital divide: ed è sulla scia di quest’ultima proposta, che trova spazio la proposta di rendere un diritto universale l’accesso ad Internet, magari quale estensione naturale dell’articolo 21 della Costituzione.

Oltre all’ecommerce ed al settore della ricerca, un altro progettto fertile di commenti positivi è stato il Green Geek School Education, un progetto educativo che ha come target gli studenti delle scuole medie superiori, e come missione l’incentivazione della cultura dell’innovazione. Il decreto dovrebbe essere presentato nell’ultima settimana di giugno, precisamente il 30, anche se c’è già chi prevede qualche slittamento.

Nel frattempo, il Governo nel pacchetto “Misure urgenti per la crescita del Paese” ha creato l’Agenzia per l’Italia digitale, realtà che ha il compito di raccogliere le redini di DigitPA, il Dipartimento per la digitalizzazione della PA,  e dell‘Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’Innovazione. Il compito, ben preciso, della nuova Agenzia sarà di superare gli intoppi burocratici e di coordinare le strategie per la digitalizzazione. La speranza è che non sia un altro organismo di dubbia efficacia.

A sottolineare il ruolo fondamentale dell’ICT, anche il ministro Profumo, che oltre a ricordare gli incentivi che saranno stanziati per i centri industriali –smart cities- del centro-nord (presumibilmente a settembre) sostiene l’importanza di queste scelte: “La digitalizzazione infrastrutturale, come avvenne negli anni ’50 con l’automobile, cambierà le abitudini degli italiani.” Non resta che auspicare che questa moderna infrastruttura non segua l’esempio del Ponte sullo Stretto…

 

 

19 giugno 2012 - Posted by | Innovazione | , , , , , , , , , , , , ,

2 commenti »

  1. […] molto inferiori, ad infrastrutture digitali come la banda larga? Eppoi voglio ricordare che stiamo aspettando l’agenda digitale da diversi mesi, e siamo già in ritardo di un paio di mesi dalla prima originale […]

    Pingback di Niente Iva sulle grandi opere. Qualche domanda « ilpicchioparlante | 23 agosto 2012 | Rispondi

  2. […] e della relativa Agenda. Certo, molti ne hanno parlato ma pochi hanno fatto passi concreti per dare un’accelerata a ciò che si sta aspettando da tanti, troppi mesi. […]

    Pingback di Non solo Imu. C’è di più nell’Agenda (digitale) « ilpicchioparlante | 21 febbraio 2013 | Rispondi


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